Forza fragile che diventa tempio tenero, architettura d’amore.
Archives de catégorie : SCULPTURE
Ritratto di Simona Scarcelli
“Luce o Speranza”
Ritratto di Simona Scarcelli, amica e collega della scuola di scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, classe di Stefano Patti scultore. Dopo avere fatto il ritratto di Filippo con un espressione legata al mondo dell’ombra, ho chiesto a Simona di incarnare per le ma luce. Lei ha il carattere giusto, è sempre allegra e respira la gioia di vivere, cosi intelligente quanto bella, per me era ovvio. Ho modellato un volto sereno con i suoi tratti, e un pò esagerato l’acconciatura, un pò o poco di più, per farci entrare dell’aria. Il vento del cambiamento, l’aria che ci porta avanti con un soffio di speranza. Ogni momento trascorso in aula a lavorare con loro e con i docenti è un momento intenso e bello.
Il fascino dei gessi rotti
Fascino dei gessi rotti 🤍 Vanità e umiltà in una foto
Composizione tra la mia piccola “Ombra” chiara e la sublime “Pietà” di Michelangelo oscurata graffiata e spezzata da secoli di incontri. Magari si trova un pò speranza nella gioventù del volto di Filippo.
Percorso fotografico nell’Accademia alla ricerca di incontri visivi con questo gesso rotto, tradotto dal cotto di Filippo. I gessi di sculture antiche e rinascimentale abitano i nostri locali delle loro figure storiche. Spesso sono rotti perche rovinati dal tempo e dalle scritte di studenti come la Pietà di Michelangelo. Spesso sono incompleti perche sono calchi di statue rivenute cosi, la Venere di Milo per esempio è un referto archeologico parziale, in un altro tempo era completa. Il mio gesso del ritratto di Filippo è stato concepito con le mani staccate dalle braccia e senza corpo nel nostro tempo contemporaneo. Le rotture di questi gessi hanno significati diversi legati al tempo. La fotografia fissa un momento nel tempo, e quando raconta proprio il concetto del tempo que passa entriamo in un altra dimensione. Il tempo che passa sull’arte e su secoli di allievi, il tempo troppo veloce di un triennio, il tempo che finisce tra poco perché ci sorride la morte. La scultura e i suoi spazi d’incontro sono i modelli per eccellenza per la fotografia in bianco e nero perche entrambi ci parlano essenzialmente di luce e di ombra, di pieni e di vuoti, si sfumature e di poesia.
Ritratto Filippo cotto
Infornata ansiosa per questo ritratto che ha sofferto tanto. Si era rotto al collo sotto il suo proprio peso, la lavorazione interna non fu serena con le forme irregolari dei capelli, sono lieta che sia andato tutto bene. Ora il cotto sta in formatura, in modo di potere tirarne diversi positivi per sperimentare patine diverse.
Formatura: Anche questo fa parte del lavoro, la parte è brutta quando l’opera sparisce temporaneamente ai tuoi occhi, come quando sta nel forno, ti lascia in ansia fino al momento in cui si libera dello stampo.
L’assenza nell’attesa di una rinascita.
2022 Accademia di Belle Arti di Firenze. Laboratorio di scultura Prof.Patti Laboratorio di fonderia Prof.Bianchini
Ritrovato il piede della Nike a Firenze
Ready Made e marmo
FB Cliccare sul link per vedere il piede ritrovato
« L’ombra »Ritratto di Filippo Checchi
« L’ombra » Sapevo già dall’inizio che l’opera si presterebbe a diversi livelli di lettura. In partenza è lo studio al vero di Filippo, il mio collega in accademia di scultura. Filippo è un ragazzo allegro, sempre sorridente e bello come una statua, una statua però molto allegra di paragone alla sua versione in creta. Questo sguardo è quello dell’ombra, l’ombra che oscura una gioventù che vogliamo vedere crescere alla luce.
In scultura, alla ricerca delle proporzioni dell’uomo, si incontra l‘umanità del modello vero. Mentre lavoro, sopratutto all’inizio quando la creta è ancora fresca e che i pastelli si aggiungono come pennellate in un dipinto monocromo a tutto tondo, mi innamoro della terra. Mi accorgo che dentro si trova tutto come in un microcosmo: La terra contiene l’infinito. Mi chiedo come ho fatto per vivere senza finora, tutto ciò che serve all’arte basta chinarsi nel fango, e come un allieve di Prometeo lavorare.
Ora siamo in vacanza, la scultura è finita e in attesa di essere svuotata, operazione delicata che precede l’essiccazione vera e la cottura. Finché non verrà cotta non sarò in pace. Ora esiste cosi, in quella forma fragile e provvisoria, in quella materia naturale e vergine, se sopravvive alle prossime tappe e alla cottura allora si potrà dire che è andata bene!
Oggi 24 dicembre 2021, buon Natale à tutti!
Ringraziamenti a Stefano Patti il Maestro di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e a Filippo Checchi il modello.
« L’ombre » Je savais depuis le début que l’oeuvre offrirait plusieurs niveaux de lecture. Au départ c’est l’étude d’après modèle vivant de Filippo, mon collègue à l’Académie de sculpture. Filippo est un garçon joyeux, toujours souriant et beau comme une statue, une statue cependant bien plus drôle comparée à sa version en argile. Ce regard est celui de l’ombre, l’ombre qui obscurcit une jeunesse que nous voulons voir grandir à la lumière.
En sculpture, à la recherche des proportions de l’homme, on rencontre l’humanité du modèle. Pendant que je travaille, surtout au début quand l’argile est encore fraîche et que les touches de terre s’ajoutent comme des touches de peintures sous les pinceaux de peintre dans un monochrome à trois dimensions, je suis sous le charme de la terre. Je réalise qu’elle contient tout comme un microcosme: La terre contient l’infini. Je me demande même comment j’ai fait pour vivre sans auparavant, tout ce qui sert à l’art il suffit de se pencher dans la boue, et comme un élève de Prométhée travailler.
Maintenant c’est les vacances, la sculture est finie et en attente d’être vidée, opération délicate qui précède le séchage et la cuisson. Tant qu’elle ne sera pas cuite je ne connaitrai la paix. Elle existe ainsi, dans cette forme fragile et provisoire, dans cette matière naturelle et vierge, si elle survit aux prochaines étapes et à la cuisson alors on pourra dire que tout va bien.
Remerciements à Stefano Patti Maître de sculpture à l’Académie des Beaux Arts de Florence, et à Filippo Checchi mon modèle.
Sculture in cotto: Nettuno Michele e Leonardo
Cotture di rientro in Accademia, i lavori lasciati a giugno sono cotti. Finché l’argilla è cruda, la scultura è fragile e non finita, la preoccupazione dura fino a alla riapertura del forno. A volte si rompe, ma sta volta è andato tutto bene, anche il colore è esattamente come lo speravo. Ora si riparte con nuovi progetti …
Cuissons de rentrée à l’Académie, les travaux abandonnés fin juin crus sur les étagères sont enfin cuits. Tant que l’argile est crue, la sculpture est fragile et non finie, la sensation d’inquiétude perdure jusqu’à la réouverture du four. Parfois ça casse, mais cette fois ci tout est allé à merveille, même la couleur est comme je la voulais. Maintenant c’est la rentrée avec de nouveaux projets…
Abbraccio
L’unica cura contro la solitudine risiede nel abbraccio, non forse quel fisico dell’amicizia ma quello più intenso e immateriale dello spirito. Ho cercato come svolgere il tema attorno a quel abbraccio invisibile e mi sono ricordata Botticelli Pallade e il centauro e Desiderio da Settignano nel tondo Arconati Visconti, molto diversi degli abbracci di Rodin o Claudel o più intimisti di Manzù, disegno un abbraccio in cui le figure si toccano in una complicità tutta spirituale. Ora che gli abbracci sono quasi vietati in un mondo che « ci » vendono digitale in distacco della realtà e cosi lontano della nostra condizione di animale da branco, parlare di abbraccio mi sembra l’unica cosa da fare. Siamo messi alla prova come spezie, e solo la conoscenza ci allontana del falso profeta dell’ignoranza e dell’oscurantismo. Un abbraccio.
Ritratto di Michele Adamuccio
Ritratto di Michele Adamuccio fatto a scuola a lezione di ritrattistica del Maestro Stefano Patti all’Accademia di belle Arti di Firenze. Questo studio al vero del modello è stato fatto in parte con l’aiuto di foto perche Michele è un collega studente come me e doveva anche lui fare i lavori in classe, ma è stato molto disponibile e paziente. Ho scelto questo ragazzo per l’ultimo ritratto dell’anno perché non solo è bello ma è anche un amico con un personalità interessante e positiva. Non è di fatto solo il ritratto di un amico o di un giovane ragazzo italiano, è il ritratto di un apprendista scultore. Ho provato inserire nella scultura questo concetto attraverso una somiglianza con l’uomo giovane e forte che guarda al futuro a modo sereno, ma anche con la spiritualità piena di poesia che richiede il mestiere. Spero avere fatto bene che si possa riconoscere, ma che possa essere anche qualcos’altro che parla a chi lo vede di tutto ciò che noi scultori amiamo: materia della natura polveri di stelle luce e ombra semplice pezzo di anima nostra … una scultura.
Forme nel verde marmo cantoV
Paolo e Francesca Dante Marmo. Bas-relief en marbre à partir du modèle en argile sur le thème du Chant V de Dante à l’occasion des 700 ans de la mort du poète, expo en Toscane prévue cet été en partenariat avec le professeur Roviello de l’Académie des Beaux Arts de Florence. Référence à Rodin pour le « baiser » et la pose des amants. Référence à Michelangelo pour le « non-fini » du livre, page et lignes d’écriture sont seulement dégrossies. Dans le « Canto V » de Dante, Paolo e Francesca s’aiment mais elle est l’épouse du frère aîné. C’est en lisant l’histoire de Lancelot et Genièvre qu’ils trouvent l’inspiration. Mon dessin montre comment le désir du baiser d’amour emerge de la poésie, en enfer les attend la mort qui effleure déjà la main de Paolo. Francesca est encore dans le livre mais son corps invite au désir, désir qui se détache de la poésie et prend forme. Derniers coups de burin dans le jardin de l’académie dans un printemps de renaissance ⚜️ EXPO Original en marbre exposé à San Quirico d’Orcia en Toscane dès le 24 juillet 2021 avec les œuvres faites par les élèves de sculpture de Francesco Roviello de l’Académie des beaux arts de Florence. Une épreuve en plâtre copie conforme à l’original sera visible, avec les originaux des œuvres des années précédentes, à l’atelier à Saint Antoine de Ghisonaccia sur réservation au 0783253066 dès fin juillet 2021.
Bassorilievo in marmo sul tema del canto V di Dante all’occasione del anniversario della morte del poeta 700 anni fa, mostra prevista in Toscana a San Quirico d’Orcia quest’estate in partnership con il professore Roviello dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Riferimento a Rodin per il bacio e la postura degli amanti. Riferimento a Michelangelo per il non finito del libro, pagina e linee di scritture sono solo scalpellate in piani grezzi. Nel Canto V di Dante, Paolo e Francesca si amano ma lei è la moglie del fratello più vecchio di lui. Leggendo la storia di Lancillotto e Ginevra loro trovano l’ispirazione. Il mio disegno raconta il momento in cui emerge dalla poesia il desiderio del bacio d’amore, in inferno le aspetta la morte che sfiora già la mano di Paolo. Lei sta ancora nel libro ma suo corpo invita al desiderio, desiderio che si distacca dalla poesia per prendere forma. Ultime scalpellate nel giardino dell’accademia in una primavera rinascimentale ⚜️ MOSTRA SU DANTE Città di San Quirico d’Orcia in Toscana dove si tiene la mostra su Dante alla quale partecipa la classe di scultura di Francesco Roviello dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Inaugurazione della mostra 24 luglio 17.30 Piazza della Libertà San Quirico d’Orcia
http://www.comunesanquirico.it/
Archives projet et photos pendant la réalisation