Ritratto di Michele Adamuccio fatto a scuola a lezione di ritrattistica del Maestro Stefano Patti all’Accademia di belle Arti di Firenze. Questo studio al vero del modello è stato fatto in parte con l’aiuto di foto perche Michele è un collega studente come me e doveva anche lui fare i lavori in classe, ma è stato molto disponibile e paziente. Ho scelto questo ragazzo per l’ultimo ritratto dell’anno perché non solo è bello ma è anche un amico con un personalità interessante e positiva. Non è di fatto solo il ritratto di un amico o di un giovane ragazzo italiano, è il ritratto di un apprendista scultore. Ho provato inserire nella scultura questo concetto attraverso una somiglianza con l’uomo giovane e forte che guarda al futuro a modo sereno, ma anche con la spiritualità piena di poesia che richiede il mestiere. Spero avere fatto bene che si possa riconoscere, ma che possa essere anche qualcos’altro che parla a chi lo vede di tutto ciò che noi scultori amiamo: materia della natura polveri di stelle luce e ombra semplice pezzo di anima nostra … una scultura.
Archives par mot-clé : scuola
A lezione con Stefano Patti
La lezione sulla ritrattistica l’aveva fatta online come si poteva in quel momento di divieti, da casa sua lontano dei trespoli ricoperti di creta della nostra bella aula in accademia di Firenze. Ci diceva cosa fare e ci guardava, noi quadretti sullo schermo, intervenendo con uno poi con un’altro siccome fosse sempre stato cosi, Stefano Patti maestro di scultura. Ma non è sempre stato cosi. La vera lezione si fa in presenza con gli allievi attorno che osservano e ascoltano il maestro, vedendo il ritratto che si costruisce e che cresce nelle mani esperte. Ho imparato molto quel giorno, e non so nemmeno se realizzo a che punto ne sono felice. In queste fotografie, si può vedere il maestro nel momento in cui i ragazzi sono andati via, rimanendo con quei cinque tifosi che non hanno sentito la campana. La magia del momento non so se si vede bene, oppure se si vede sarà su quella foto dove la mano accompagna lo sguardo del maestro sulla scultura: in quel momento noi non ci siamo più, lui è altrove, in una dimensione intima tra lui e l’opera. Oltre alla tecnica la plastica lo stile e tutto quanto, questo sguardo è ciò che noi dobbiamo imparare, sentire, vivere.
Grazie Maestro.
La leçon sur le portrait il l’avait faite online comme il a pu en cette période de confinement, depuis sa maison loin des trépieds encombrés d’argile et de notre belle salle de classe à l’Académie de Florence. Il nous disait comment faire, nous les petites carrés sur l’écran, intervenant auprès de l’un puis de l’autre comme s’il en avait toujours été ainsi, Stefano Patti maître de sculpture. Mais ça n’a pas toujours été ainsi. La leçon véritable se fait en salle de classe avec les élèves autour qui observent et écoutent leur maître, voyant le portrait qui se construit et croît entre les mains expertes. J’ai beaucoup appris ce jour là, et je ne sais même pas si je réalise vraiment combien j’en suis heureuse. Sur ces photographies on voit le professeur quand les élèves sont partis à la fin du cours, ne restant que les cinq tifosi qui n’ont pas entendu la cloche. Je ne sais pas si on perçoit bien la magie de ce moment, la meilleure image qui le montre est celle ou le regard du maître est accompagné de sa main vers la sculpture: à ce moment nous n’y sommes plus, il est ailleurs dans une dimension intime entre lui et son oeuvre. Au delà de la technique de la recherche plastique du style et de tout le reste, ce regard là cette conversation intime est ce que nous devons apprendre, ressentir, vivre.
Merci Maestro.
Scuola a turno
Siamo felici lo stesso, ma bisogna ammettere che dobbiamo sbrigare le sculture, non si prende nemmeno il tempo di pisciare. Ieri ho finito un ritratto, e osservando le foto vedo solo che erano necessarie ancora ore di lavoro. Questa fotografia, scattata dopo l’uscita dal forno delle mie opere dell’anno scorso, mette in scena la scultura fatta durante il lockdown di primavera 2020 che rappresenta una scultura rotta alla quale è stato vietato di “andare” “fare” “pensare” , che ora serve di modella in aula siccome fosse ormai una normalità di soffrire di divieti. Il modello nuovo : fare turni correre e sacrificare lezioni. La presenza delle Nike un aula ha un importanza di significato nell’immagine, un ruolo, un messaggio, il ricordo di ciò che fu una vittoria che ora predomina nella nostra speranza. L’arte deve interpellare, non solo i sensi con l’estetica ma anche e direi sopratutto il cuore con lo spirito.
L’école à tour de rôle. Nous sommes heureux quand même, mais il faut admettre que nous devons nous dépêcher avec les sculptures, sans même prendre le temps de pisser. Cette photographie, prise après la cuisson de mes œuvres de l’an dernier, met en scène la sculture faite pendant le confinement de printemps 2020 qui représente une sculpture cassée a qui on a interdit “d’aller” de ”faire” et de ”penser”, et qui à présent sert de modèle en salle comme si dorénavant il serait “normal” de souffrir d’interdits. Le nouveau modèle : aller en cours à tour de rôle courir entre les cours et l’ordi et sacrifier certaines leçons. La présence de la victoire de Samothrace dans notre salle de cours a une signification importante dans l’image, un rôle, un message, le souvenir de ce qui fut une victoire prédomine désormais dans notre espérance. L’art doit interpeller, pas seulement les sens grâce à l’esthétique mais aussi et je dirais même surtout le coeur avec l’esprit.